giovedì 31 gennaio 2013

Alina Izquierdo - la voz de diamante de Cuba

E' una tra le più grandi artiste viventi che l'Isola del Grande Caimano ha regalato al mondo intero, è "la voz de diamante de Cuba".
Poco più che diciottenne, viene scoperta dal famoso musicista Pablo Torres, quando poi a vent'anni incanta il pubblico sudamericano presente ad un concerto svoltosi nel prestigioso Teatro Karl Marx de La Habana. La sua voce pare che quel giorno fermò per un poco il tramonto del sole............

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mercoledì 30 gennaio 2013

Thomas Sankara - il Che Guevara d'Africa

Thomas Isidore Noël Sankara nasce a Yako, Alto Volta, il 21 dicembre 1949....

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"Parlo a nome delle madri che nei nostri Paesi impoveriti..."

COHIBA - Espléndidos (totalmente a mano)

Di Cuba e della sua terra rossa e del suo Popolo, i sigari rappresentano......

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Espléndidos
Vitola de Galera: Julieta n°2.
Tempo totale di durata per il sigaro fumato: 1h 35'.
Misure: lunghezza 178 mm. - RG 47.
Occasione: dopo i pasti.
Invecchiamento: 5 - 10 anni.
Abbinamento: caffè giamaicano Blue Mountain in pressofusione, Porto Vintage, Bas Armagnac.





COHIBA -  Espléndidos 
COMOY'S  - Grand Slam - sabbiata con fascia in argento
SAVINELLI  - Punto Oro mod. 614 - spring liscia con fascia in oro
(pipe della nostra collezione) 




COHIBA -  Espléndidos - confezione boîte nature da 25 pezzi
SAVINELLI - mod. 621 - liscia con bocchino di ambra chiara
SAVINELLI - Solaria mod. 173 - liscia con bocchino di ambra chiara
CAVICCHI - Fumo Lento © fatto a mano in Italia - liscia con fascia in argento
STANWELL - De Luxe 84 - bent apple sabbiata
PETERSON - Ashford A3 - liscia con bocchino palatale
BREBBIA - 1007 - billiard sabbiata
(pipe della nostra collezione)

venerdì 25 gennaio 2013

Farolito Café

Farolito Café è stata una importante e prestigiosa realtà nell'ambito dell'attività nel settore della ristorazione, poi dismessa, ubicato nella centralissima zona Duomo della città di Milano.












 


Villa Adele

Le dinamiche delle nostre capacità lavorative sono state espresse ed ancora sono presenti, a sostegno di interessi ed attività, anche nel settore immobiliare.
Villa Adele [dedicata alla Mamma] è un progetto-disegno eseguito da Papà Archimede, nell'anno 1950.








COPYRIGHT 1950 - 2030   © by Archimede Dalzoppo

martedì 22 gennaio 2013

La Santería a Cuba

Al  sorgere  del  sole,     all’inizio  delle  notti  di  luna  piena,  quale uomo  dall’ Africa all'Australia, dall’Europa  alle Americhe,  nel corso dei secoli, non  si è  posto   l’interrogazione  del perché dopo l’oscurità ritorna la luce, dopo il temporale il sereno, dopo la primavera l’estate e poi l’autunno in un sincronismo di eventi quasi magici. Ed ancora sugli uomini che l’hanno preceduto e su coloro che  vivranno dopo, del perché  l’acqua del mare sale al cielo per poi sgorgare  fresca e  purificata dalle falde del monte.
C’è poi l’arcano delle foreste e degli oceani, l’origine degli animali che vivono  su questa nostra madre terra e delle piante, la bellezza del seme che germoglia, l’utilità del frumento trasformato in farina. La morte che sopravviene. Il perché della vita.
E se mai un’altra esistenza ci sarà riservata, ecco che il figlio, stante accanto al corpo del proprio padre defunto, depone nella bara il vestito bianco che era stato indossato dal genitore quando, pressoché giovinetto, aveva ricevuto il “santo”, perché si presenti, secondo la tradizione, alle divinità in cui aveva creduto.
Vestirsi di bianco è una consuetudine della Santería, conosciuta anche come Regla de Ocha, liturgia che unifica i diversi riti della più importante religione africana che esiste a Cuba.
Per uno straniero è abbastanza difficile comprendere a pieno questo “sincretismo”, vale a dire il processo di mescolanza tra la religione d’origine africana e la religione cattolica importata dagli spagnoli.
A tale proposito, va annotato che importanti personaggi della cultura cubana si sono dedicati allo studio della Santería: Fernando Órtiz, Lydia Cabrera, Alejo Carpentier, Rómulo Lachatañeré, Rogelio Martínez Furé, Miguel Barnet.
Sostanzialmente bisogna risalire da dove trae le sue origini: dall’Africa equatoriale, e più precisamente dalla regione compresa tra l’antico regno di Dahomey , Togo, Benin ed il sud ovest della Nigeria dove vissero molte tribù che avevano come “idioma” lo yoruba.
Queste tribù condividevano abitudini, tratti culturali e credenze religiose, specialmente quelle per gli orishas (dei tutelari di ogni gruppo), quantunque non esisteva una uniformità di culto per identità degli orishas: divinità che occupano nel territorio yoruba posizioni dominanti in un luogo magari sono totalmente sconosciuti in altri posti.
Tuttavia la trilogia superiore riconosciuta è la seguente: Olofi – Olodduhare – Olorun.
E nella pietra (otá) risiedono gli attributi magici del potere.
Con la tratta degli schiavi a Cuba, migliaia facenti parte di queste tribù africane, non volendo assolutamente abbandonare i propri culti religiosi come invece sarebbe stato il desiderio dei loro padroni cattolici, identificarono gli orishas con i santi ed altre figure religiose per l’appunto del cattolicesimo.
L’evento più importante per i cubani seguaci della Santería è il rituale durante  il quale  l’orisha, che è forma pura ed immateriale, dotato di particolare potere  (aché) si rende percepibile incorporandosi solamente in un astante prescelto chiamato elegún, essere “montado”( gún).
A Cuba questa religione è molto legata alla figura della famiglia (vivi e defunti) ed ampliata ad una fratellanza religiosa (padrino – madrina) che va oltre il grado di parentela e la consanguineità, dove comunque esiste una omogeneità nella forma di culto che si dice linea de santo.
Olofi è l’onnipotente, colui che dopo la creazione del mondo decise di ritirarsi a  vivere lontano, dietro il sole, chiamato Olorun, lasciando come suo rappresentante Obbatalá.
Changó (Santa Barbara) è il più popolare degli orishas. Domina i lampi, i tuoni ed il fuoco, i tamburi e la danza. Divinità guerriera dal temperamento astuto, molto irascibile. Personificazione stessa della virilità, dal carattere focoso e dalla volontà ferrea, è appassionato di tutti i piaceri terreni. Si accompagna sempre ad Elegguá, di cui si dice sono ocanani, cioè “fatti di un solo cuore”, inseparabili. Changó trova la sua rappresentazione più evidente nella caduta di un fulmine. In onore della sua grandezza, ogni  volta  che viene  menzionato i  fedeli si sollevano sulle punte dei piedi o si alzano se stanno seduti. La sua casa è un castello fortificato. Il rosso ed il bianco i suoi colori, i numeri il quattro ed il sei. I suoi simboli sono strumenti guerrieri.
Babulú Ayé (San Lazzaro) è uno degli orishas più invocati. Protegge dalla lebbra e dalle malattie del corpo, dalle epidemie e dalle menomazioni. La sua raffigurazione è quella di un mendicante storpio, coperto di piaghe, vestito solo di un poverissimo indumento bianco. Aiuta chi soffre, ed è colui al quale tutti chiedono la grazia della guarigione e aiuto negli stati di malessere fisico, avendo problemi di salute propria o di persone care. Il suo colore è il bianco.
Elegguá (San Antonio da Padova) è colui che presiede ad ogni cammino e ad ogni porta sul mondo. Elegguá è depositario dell’ aché, ovvero del potere  spirituale. Ha per colori il rosso ed il nero, simboli degli opposti. A metà strada tra gli esseri umani e gli esseri divini, viene personificato in un bambino, messaggero capriccioso ma anche ingenuo tra questi due mondi: il terreno ed il divino. E proprio per questo suo ruolo di intermediario tra uomini e divinità ha una stretta relazione con Orula.  In tutti i rituali della Santería a lui è dedicata la prima offerta sacrificale, poiché apre ogni sentiero e decide se liberare la strada verso il raggiungimento di un obiettivo o costellarla di ostacoli e difficoltà. I suoi numeri sono il tre ed il ventuno.
Obbatalá (Virgen de las Mercedes) è il padre benevolo di tutti gli orishas e dell’umanità. Presiede alla testa ed alla mente degli esseri umani. Olofi creò l’Universo, ma diede a Obbatalá il compito di organizzare il mondo e di creare l’umanità. Colore dominante è il bianco, a volte mescolato al rosso, al marrone od altri che stanno a rappresentare i suoi diversi cammini.
Yemayá (Virgen de Regla, negra como el azabache), questa dea vive e domina nei mari e nei grandi laghi. Signora della maternità è considerata per l’appunto come la grande madre universale.
Il suo nome è l’abbreviazione di Yeye Omo Eja, ovvero la madre dei pesci. E’ fonte di tutte le ricchezze che condivide con la sua sorella minore Ochún. Veste con sette sottane azzurre e bianche. Indossa gioielli d’argento e di corallo.
Ochún (Virgen de la Caridad del Cobre, patrona dell’Isola) è la regina delle acque dolci, dei torrenti, di tutti i corsi d’acqua e dei laghi. Personifica l’amore e la fecondità. Risolve anche problemi di carattere economico. E’ la più giovane delle divinità femminili e malgrado questo ha il titolo di iyalode, vale a dire  regina, ed è la seduttrice degli orishas.  Il suo colore è il giallo oro, il suo numero il cinque. A lei appartengono i pavoni reali ed altri uccelli dal piumaggio colorato. Il suo fiore preferito è il girasole.
Orula (San Francesco d’Assisi), colui che prevede il futuro, eletto tutore della sapienza e della divinazione.  E’ l’unico al quale Olofi permise di essere testimone della creazione dell’Universo. Ora continua ad essere testimone del percorso e dei destini degli esseri umani. I suoi colori sono il verde ed il giallo.
Oggún è il dio del ferro, della guerra, del lavoro manuale. Presiede a tutto ciò che implica tecnica e costruzione tecnologica, sempre però con fine bellico. Spiana la strada a colpi di macete. Viene rappresentato come una divinità costantemente presa dal lavoro manuale e dal lavoro pesante. Personalità schiva, vive lontano dalle folle, nei boschi, sulle montagne. Ha il verde ed il nero per colori preferiti, il sette come numero.
Ochosi è il terzo membro del gruppo di orishas denominato guerreros. Ai suoi iniziati offre a protezione la sua freccia giustizialista. E’ un cacciatore che insegue le sue prede anche attraverso territori sconosciuti ed impervi. Ha il ruolo di intermediario ed interprete di Obbatalá, con il quale è in stretta relazione. Blu e giallo i suoi colori, un gallo la sua rappresentazione.
Osaín è il medico degli orishas, colui che conosce perfettamente le virtù curative di ogni elemento naturale, erbe, alberi, minerali. Vive in ogni luogo, in un piccolo bicchiere d’acqua come in un bosco infinito. Prima di ogni cerimonia propria della Regla de Ocha dove sono utilizzati piccole piante e rami d’albero, scelti accuratamente in funzione delle loro
 proprietà, è d’obbligo chiedere il permesso ad Osaín per addentrarsi nei boschi od in altri luoghi a raccogliere uno qualsiasi di questi elementi. Solitamente la persona che esegue queste operazioni, regolate da rigorose norme comportamentali, è uno specialista che ne curerà anche la vendita. Si chiama yerbero, figura tradizionale ancora molto diffusa.
Altre divinità alle quali rendono culto i cubani: Oyá, Oba, Orisha Oke, Naná Burukú, gli jimaguas Ibbeyi che proteggono i bambini, Inle, Aggayú Solá, Yegguá.
La Regla de Ocha, che come accennavo in apertura unifica i diversi riti yoruba in una unica liturgia, venne proposta alla fine del XIX secolo dal babalao Lorenzo Samá.
Babalao, che letteralmente significa padre dei segreti, è il sacerdote di Orula. Questa categoria sacerdotale è rappresentata solamente da uomini. Ed il predestinato potrà ricoprire questo incarico quando il babalao che lo ha formato ne ha la convinzione.
Esiste poi la Regla de Ifá che si deve al babalao Eulogio Gutierrez, ed è l’arte magica usata dalla Santería per predire il futuro attraverso la manipolazione della tavola di Ifá o di Orula. Le norme stabiliscono che il rituale venga compiuto da un sacerdote di Orula. Ciò nonostante i santeros (che possono essere uomini o donne) praticano la predizione del futuro quando il santo che hanno ricevuto in affidamento li autorizza. In questo caso la predizione la realizza o lo stesso orisha che si impossessa del santero (chiamato anche babalocha o iyalocha) o lo spirito di una persona morta che ritorna, assume corporeità nel santero e parla attraverso di lui al diretto interessato.
Ifá è la massima capacità divinatoria della Regla de Ocha. Si tratta di un campo estremamente esoterico e basato essenzialmente sull’abbinamento di numeri e di leggende da cui il babalao è in grado di trarre previsioni ed avvertimenti. Gli strumenti di lettura sono l’ékuele (detta anche cadeneta), collana fatta di otto gusci di lumaca o di noce di cocco, ed il tablero, che rappresenta il mondo ed i punti cardinali, sul quale viene sparsa una polvere bianca e lanciati una manciata di semi.
La Santería, detta anche brujeria, ovviamente ha un carattere prammatico ed i suoi affiliati cercano di risolvere le esigenze spirituali e materiali per suo tramite.
Nelle cerimonie religiose “animali” e “vegetali” sono messi in relazione con gli dei. Si tratta soprattutto di tuberi, pollame e montoni. Agli orishas vengono anche offerte bevande ed alimenti delle “feste”. Sugli altari “casalinghi”, dove ci sono i simulacri del santo, si vedono spesso contenitori di liquidi, candele, giocattoli, caramelle ed altri oggetti vari. Il sacrificio degli animali, sempre secondo la tradizione, è utile per cambiare in meglio la sorte e la vita degli esseri umani.
Altre due importanti religioni africane sopravvivono a Cuba: la Regla de Palo o Mayombe ( con al suo interno tre sette: Palo Mayombe – prevalentemente magia nera , Briyumba – magia bianca, Kimbisa – la più antica) giunta dal Congo, e la seconda la società segreta Abakuá (ricreata dai membri dell’epke, leopardo in lingua efik) dalla zona nigeriana del Calabar, sviluppatasi a La Habana, Matanzas e Cárdenas.
Comunque è bene si sappia che , all’interno di una medesima famiglia, non tutti i componenti seguono queste pratiche religiose. Ma quella parte del popolo che lo fa generalmente rispetta, anche a costo di rinunzie personali, i parametri dettati dalla consuetudine generalizzata.
Si stabiliscono sedi di incontro e di aggregazione dove vengono raggiunti momenti “forti” di spiritismo che distolgono dalla vita quotidiana e portano ad una evasione fortificante per la persona.
Luoghi e cerimonie dove il ballo e la musica, nel sangue del popolo cubano, assumono un aspetto corale importantissimo, e le danze, diverse secondo l’orisha celebrato, hanno come tema portante i riti della “possessione” e del “trans”, e la rappresentazione per l’appunto delle vite e delle gesta delle varie divinità.
Luoghi e cerimonie dove non manca mai ron e cerveza e divisa e tabaco. La musica è quasi esclusivamente composta da basi ritmiche e melodie vocali in cui si alterna una voce dominante detta diana o gallo ed un coro. Gli  strumenti utilizzati principalmente sono tamburi chiamati batá (di tre tipi: iyá o madre, itótele quello di mezzo, okónkolo il più piccolo), dotati di valenza religiosa e custoditi gelosamente in una stanza “sacra” detta igbodú delle case-tempio dei santeros e dei babalaos.
Una nota finale mi pare doverosa: tra gli stranieri alcuni sono incuriositi e chiedono ausilio ai santeros per esigenze di salute, di buona riuscita nel lavoro  nel rapporto con la persona cara e con i figli, con esito spesso positivo.
Altri la praticano come nuova religione, stimolati anche dai frequenti ritorni a Cuba.
E chi volesse saperne di più, ebbene deve andare proprio sul posto: solo a Cuba potrà avere risposta limitatamente a certe domande, perché a tutte non è possibile. Lo capirete quando il santero o la santera vi sorrideranno mostrando i loro denti bianchissimi, volendo così significare che intendono custodire il segreto.




Prima stesura 2 maggio 1997 - Proprietà letteraria riservata

© by Roberto Dalzoppo

domenica 20 gennaio 2013

Il senso della vita

Il senso della vita non è qualcosa in cui ti imbatti per caso, come la soluzione ad un enigma o il premio di una caccia al tesoro. Il senso della vita è qualcosa che costruisci vivendo: a partire dalla tua storia, dai tuoi affetti, dall'esperienza umana che ti viene trasmessa, dal tuo talento e dal tuo sapere, dalle cose in cui credi, dalle  cose e dalle persone che ami, dai valori per cui sei disposto a sacrificare qualcosa. Gli ingredienti ci sono tutti. Tu sei l'unico che puoi fonderli in quel disegno che sarà la tua vita. Fa' che sia una vita piena di dignità e di significato per te. Se sarà così, allora il bilancio dei successi e dei fallimenti sarà secondario.

John Gardner

Quando sarà

Quando sarà, vivrai il tuo dolore, come figlio per il perduto amore.
Passeranno i mesi e gli anni, nei freddi giorni d'inverno la neve si poserà sui sepolcri e d'estate i raggi del sole riscalderanno quei marmi antichi di cimitero ma, fra tutte, sempre a quella tomba tu rivolgerai il pensiero e dedicherai il maggior tempo, in piedi pregando, finchè con gli occhi lucidi dal pianto farai ritorno a casa, proprio come faceva Lei, nei giorni di festa.
Ricorderai la voce ed i consigli, gli occhi ed il sorriso, quell'ultimo tremore ed il desiderio vano, quel volo via nel cielo, quel silenzio eterno.
Sicuro che presto, quando ti chiamerà il Signore, tua Madre sarà lì a tenderti la mano.
 
 
 
© by Roberto Dalzoppo
 

Dedicato all'Isola di Cuba

Era trascorso tutto questo tempo, quasi senza date. I giorni erano passati cadendo come gocce di luminosità, su quest'isola appena appoggiata sull'acqua. Su quest'isola nella luce, più che nel mare. Una luce che a volte la copriva come una cupola blu, ed altre volte la lasciava allo scoperto, alle intemperie del fuoco solare e della luna. In "inverno" l'isola è una piattaforma di terra rivolta verso gli astri, come se galleggiasse nell'oceano dello spazio interstellare.
 
 
Maria Zambrano






 

venerdì 18 gennaio 2013

Nuovi strumenti finanziari non strutturati

CoCo bond, la nuova frontiera di finanziamento per le banche.
Covered bond, con profilo di rischio basso.


Generalmente rimangono  più impressi nella memoria i cambiamenti attuati con privazioni e sacrifici, soprattutto quotidiani, e sono quelli che poi si leggeranno nei libri di storia e di economia come eventi mutanti la vita sociale e di relazione, nonché convergenti verso nuove forme di pensiero filosofico e stili di vita.
Quello che stiamo vivendo è per l’appunto tale in Italia: tagli di bilancio familiare in cambio di una prospettiva tuttavia incerta, sotto l’egida di democrazie liberali di destra, sorprese e confuse dalla convulsione dei mercati finanziari, dallo sforamento della globalizzazione che crea impoverimento e ricchezza nel medesimo tempo in altri paesi emergenti, sovrapposizione e discontinuità, e dalla dipendenza dalle materie prime di consumo e di lavorazione.
Il flusso di capitali anonimi si muove e si moltiplica, in forma virtuale e parossistica , all’interno di una connessione mondiale informatica, velocissima e puntuale.
Questo circuito mondiale trasporta, nel fiume di una ricchezza finanziaria sempre più forte, irresponsabile ed apolide, le macerie della socialdemocrazia.
Le combinazioni concordate, come acido, corrodono le basi della sovranità degli stati nazione, facendo sì che le leggi e le loro norme vengano adeguate e surrogate con decisioni dei parlamenti nazionali a favore delle istituzioni creditizie quali figure vincolanti la continuità dell’industria reale.
Dal compromesso disomogeneo tra investimenti e finanziamenti potrebbero nascere due nuovi strumenti finanziari: il primo è denominato CoCo bond (Contingent Convertible bond), obbligazione ibrida con un meccanismo automatico di conversione in azione della banca emittente, qualora i requisiti patrimoniali dell’istituto di credito scendessero sotto un target prefissato dagli accordi di Basilea 3. Infatti, sono "strumenti del futuro" per adeguare il patrimonio dei gruppi bancari per l’appunto a Basilea 3. Credit Suisse sta per emetterne 6 billions di fr. sv. e questa operazione sarebbe attesa con molta attenzione dai mercati finanziari. Nel caso sempre di Credit Suisse il bond sarà convertito in azione ad un prezzo massimo di 20 fr. sv. qualora il Tier 1 del Gruppo elvetico scenda sotto il 7%. Questo mercato, ovviamente, ha potenzialità enormi: servirebbero emissioni pari a 500 billions di euro alle banche europee per ottemperare a Basilea 3. D’altro canto agli investitori i rendimenti offerti sono altissimi, oltre anche il 10%. Si considera quantunque un investimento di medio rischio, previo le dovute valutazioni sulla emittente a lungo termine.
Il secondo è denominato Covered bond (obbligazione garantita) caratterizzata da un profilo di rischio molto basso , dove l’emittente è una banca. L’iter di emissione si divide in tre parti. Cessione di crediti e/o titoli a società veicolo. Finanziamento della banca cedente alla società per  l’acquisto degli asset con emissione di obbligazioni. Separazione patrimoniale degli asset bancari ceduti alla società: ciò permette di ottenere una garanzia finalizzata a tutelare gli obbligazionisti da "attacchi" di creditori terzi. Questo processo riesce a determinare due valenze principalmente: remunerazione sicura della cedola e restituzione del capitale, con interessi però relativamente bassi.
Secondo: un periodo di investimento anche di due, cinque anni, quindi relativamente  breve. Se qualcuno ravvisa un "pronto contro termine" non ha tutti i torti: è similare.
Nella speranza che l’esposizione sia stata chiara ed esaustiva.


Roberto Dalzoppo
Board Member
DalTre Finance – Ave. Samuel Lewis,
Torre Generali, Piso 3 - Panamá


© Riproduzione vietata - 02.02.2012

giovedì 17 gennaio 2013

Splendor nell'erba

Ma se la radiosa luce che una volta
tanto brillava negli sguardi è tolta,
se niente può far sì
che rinnovi all'erba il suo splendore
e che riviva il fiore,
della sorte funesta non ci dorrem,
ma ognor più saldo in petto
godrem di quel che resta.



Ode on intimations of immortality
William Worldsworth

Farolito

Tanti anni fa una giovane donna volò via nel cielo, assassinata in Sud America, ed il corpo fu reso introvabile, gli amici ed i compagni non sapevano il luogo dove era stata sepolta.
Dio mostrò compassione per questo a tal punto che quando la giovane si presentò, per essere ascoltata e giudicata, chiese a lei in ultimo di esprimere un desiderio.
La donna allora si mise a piangere, ed era la prima volta: in vita sua non lo aveva mai fatto, piangeva pensando alle miserie, ai poveri della terra, ai bambini malati ed affamati, ai torturati, agli sfruttati e disse: Signore, chiedo che la mia stella possa brillare sempre nel cielo come un faro, guida e speranza per tutta la gente latino americana e d'Africa e del pianeta intero.
E poichè questa gente, la gente che soffre e che spera, è sempre tanta, Dio pensò di dividere questo faro in tanti piccoli fari, i farolitos.
Così da un continente all'altro, nelle notti serene sotto il cielo del mondo, e nel profondo dei loro cuori, i bambini e gli uomini vanno a cercare FAROLITO, quel piccolo faro che li fa sentire sicuri e li guida, quella cometa che cambia la vita e la rende migliore, quella stella lucentissima di speranza che appartiene a loro e brilla solo per loro.
Dall'alto Dio li vede, seduta accanto la giovane donna adesso finalmente sorride.
 
Adele Trestin [Mia Mamma]