venerdì 18 gennaio 2013

Nuovi strumenti finanziari non strutturati

CoCo bond, la nuova frontiera di finanziamento per le banche.
Covered bond, con profilo di rischio basso.


Generalmente rimangono  più impressi nella memoria i cambiamenti attuati con privazioni e sacrifici, soprattutto quotidiani, e sono quelli che poi si leggeranno nei libri di storia e di economia come eventi mutanti la vita sociale e di relazione, nonché convergenti verso nuove forme di pensiero filosofico e stili di vita.
Quello che stiamo vivendo è per l’appunto tale in Italia: tagli di bilancio familiare in cambio di una prospettiva tuttavia incerta, sotto l’egida di democrazie liberali di destra, sorprese e confuse dalla convulsione dei mercati finanziari, dallo sforamento della globalizzazione che crea impoverimento e ricchezza nel medesimo tempo in altri paesi emergenti, sovrapposizione e discontinuità, e dalla dipendenza dalle materie prime di consumo e di lavorazione.
Il flusso di capitali anonimi si muove e si moltiplica, in forma virtuale e parossistica , all’interno di una connessione mondiale informatica, velocissima e puntuale.
Questo circuito mondiale trasporta, nel fiume di una ricchezza finanziaria sempre più forte, irresponsabile ed apolide, le macerie della socialdemocrazia.
Le combinazioni concordate, come acido, corrodono le basi della sovranità degli stati nazione, facendo sì che le leggi e le loro norme vengano adeguate e surrogate con decisioni dei parlamenti nazionali a favore delle istituzioni creditizie quali figure vincolanti la continuità dell’industria reale.
Dal compromesso disomogeneo tra investimenti e finanziamenti potrebbero nascere due nuovi strumenti finanziari: il primo è denominato CoCo bond (Contingent Convertible bond), obbligazione ibrida con un meccanismo automatico di conversione in azione della banca emittente, qualora i requisiti patrimoniali dell’istituto di credito scendessero sotto un target prefissato dagli accordi di Basilea 3. Infatti, sono "strumenti del futuro" per adeguare il patrimonio dei gruppi bancari per l’appunto a Basilea 3. Credit Suisse sta per emetterne 6 billions di fr. sv. e questa operazione sarebbe attesa con molta attenzione dai mercati finanziari. Nel caso sempre di Credit Suisse il bond sarà convertito in azione ad un prezzo massimo di 20 fr. sv. qualora il Tier 1 del Gruppo elvetico scenda sotto il 7%. Questo mercato, ovviamente, ha potenzialità enormi: servirebbero emissioni pari a 500 billions di euro alle banche europee per ottemperare a Basilea 3. D’altro canto agli investitori i rendimenti offerti sono altissimi, oltre anche il 10%. Si considera quantunque un investimento di medio rischio, previo le dovute valutazioni sulla emittente a lungo termine.
Il secondo è denominato Covered bond (obbligazione garantita) caratterizzata da un profilo di rischio molto basso , dove l’emittente è una banca. L’iter di emissione si divide in tre parti. Cessione di crediti e/o titoli a società veicolo. Finanziamento della banca cedente alla società per  l’acquisto degli asset con emissione di obbligazioni. Separazione patrimoniale degli asset bancari ceduti alla società: ciò permette di ottenere una garanzia finalizzata a tutelare gli obbligazionisti da "attacchi" di creditori terzi. Questo processo riesce a determinare due valenze principalmente: remunerazione sicura della cedola e restituzione del capitale, con interessi però relativamente bassi.
Secondo: un periodo di investimento anche di due, cinque anni, quindi relativamente  breve. Se qualcuno ravvisa un "pronto contro termine" non ha tutti i torti: è similare.
Nella speranza che l’esposizione sia stata chiara ed esaustiva.


Roberto Dalzoppo
Board Member
DalTre Finance – Ave. Samuel Lewis,
Torre Generali, Piso 3 - Panamá


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