giovedì 7 febbraio 2013

Adesso, mi fermo un poco...

Giancarlos Alexis - Sandra
Adesso, mi fermo un poco. Quando ero bambino i miei genitori, la famiglia era "modesta", mi mandavano a passare le vacanze estive prima nella colonia al mare ed il periodo successivo in campagna dai miei zii che coltivavano la terra, in poche parole erano "contadini a mezzadria". Ebbene, a me piaceva tantissimo condividere il tramonto in mezzo a quei verdi campi coltivati ad "erba per le mucche" confinanti con la vigna. Un foglio di quaderno della Pigna (antica fabbrica cartiera) ed una matita senza punta. Perchè volevo scrivere, ma facevo per finta ed invece passavo il tempo, quell'oretta circa a guardare il sole calare giù. Spargeva una luce rossa bellissima. A distanza di quasi cinquant'anni (ne ho sessanta) provo a soddisfare lo stesso desiderio di scrivere: così nasce codesto portale, esattamente il 17 gennaio di quest'anno 2013. E' passato pochissimo tempo, tuttavia devo fermarmi un poco per via del ritorno a Cuba, a breve, e del disbrigo di "altre faccende" in Italia. Scusatemi, scusatemi tanto, anche quando trovate post (corrispondenza, comunicazione tradotto nella lingua italiana) - [IN ALLESTIMENTO]. Verranno terminati, comunque. Mi sarebbe dispiaciuto chiudere definitivamente: poco a poco come promesso verranno completati ed altri ne seguiranno. Tutto questo mi ricorda quando abitavo con i miei genitori nella "casa riscaldata dalla stufetta a legna, e poco carbone": nel periodo natalizio mia Mamma comprava le arance ed usava mettere la buccia sulla parte superiore nera di quella "Tibet n°1" che a dire il vero non scaldava molto; io ero impaziente perchè sapevo che di lì a poco si sarebbe sparso un profumo straordinario e fresco per tutta la cucina e come durava e come era bello. Occorre aspettare un poco, così per tutte le cose della vita. Vale anche per "il sogno del Caribe" che è stato realizzato perchè, come scriveva Enzo Biagi, "...da bambino, in certe conchiglie trovate sulla spiaggia, sentivo il rumore del mare. Vorrei provare ancora." Io vorrei provare ancora a risalire i tre piani di casa, velocemente, con nelle mani il pezzo di ghiaccio che l'uomo del carretto verde mi dava, quando le offrivo in cambio il pane raffermo, avanzato, per il cavallo. Erano gli anni in cui Martin Luther King scriveva: "Realmente, questo è un gran tempo per vivere. Perciò, io non sono ancora scoraggiato riguardo al futuro. D'accordo che il facile ottimismo di ieri è impossibile; d'accordo che ci troviamo di fronte ad una crisi mondiale che così spesso ci lascia eretti in mezzo al crescente mormorio dell'agitato mare della vita. Ma ogni cosa ha al tempo stesso i suoi rischi e le sue possibilità: può significare salvezza o condanna. In un mondo buio e confuso, il Regno di Dio può ancora regnare nel cuore degli uomini."  Sono certo che sarà così per tutti, per gli amici, per mia moglie Sandra, per il nostro giovane Giancarlos Alexis. Scegliamo di rendere le nostre giornate, grandi giornate. E quando ci sentiamo venir meno l'energia proviamo questo rimedio: andiamo in cerca di qualcosa che abbia bisogno di un tocco di eccellenza, qualcuno di una mano, una parola di sostegno od un orecchio attento ed alletiamo i suoi giorni. A questo proposito ricordate che la vostra energia collaborativa, che vorrete trasmettere, vale mille soli, mille lune e tutte le stelle. Nella vita tutti noi abbiamo un sogno, seppur piccolo, piccolo. I sogni passano fugaci come il vento di marzo. Ma se crediamo e speriamo, con tutte le nostre forze, il vento può tornare indietro. Grazie di starmi vicino, di sperare con me, con "il sogno del Caribe".


Roberto Dalzoppo

Poscritto: ringrazio vivamente i webmaster Evelyn e Max (per la progettazione e la costruzione del portale) ed i creativi Crystal, Cathleen e Mauro (per l'impianto grafico della "testatina" della home page) che hanno collaborato con me.