Proprio in questi giorni, cercando per caso, ho ripreso tra le mani il libro titolato "La Hazaña de Leningrado" , eroica epopea di valore e resistenza nella seconda guerra mondiale, editato a La Habana nel 1985 da Editorial de Ciencias Sociales. Ne sono autori N. Kislitsyn e V. Zubakov. Leningrado e Stalingrado sono la medesima città, chiamata così in epoche diverse, che attualmente ha ripreso il suo nome originario: San Pietroburgo, fondata dallo Zar Pietro "il Grande" nell'anno 1703, una delle capitali culturali europee più significative, con i suoi faraonici palazzi che si specchiano nella neve, quando nel solstizio d'estate offre l'opportunità durante le "notti bianche" di ammirare la spettacolare aurora boreale.
"La hazaña" tradotto in italiano significa "la prodezza", quella che il 2 febbraio 1943 portò il Supremo Comando Sovietico ad annunciare: "è terminata l'operazione Stalingrado".
Nella seconda foto al lato sinistro si legge: all'amico Roberto gli dedico questo libro con tutto l'affetto. Ed è ciò che annotò, donandomelo nell'anno 1999, il padre di Machy e di Lenin Fernandez, un "grande vecchio" che era stato "un "grande cubano".
Quasi alla fine del libro, gli autori così scrivono: "Già il tempo trascorso ha cicatrizzato le ferite inflitte dalla guerra. Nuove generazioni di sovietici sono al fianco dei veterani che hanno combattuto. Il tempo della pace genera nuovi eroi: costruiscono città, fondono l'acciaio, coltivano il grano ed educano i bambini. Però sanno che questo cielo di pace è stato conquistato con un combattimento mortale". Perchè nessuno dimentichi, perchè nessuno ripeta gli stessi errori, mai più.
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Palazzo d'Inverno - San Pietroburgo |